Ascoltare il grido della Terra, ascoltare il grido dei poveri. Lo ha scritto
Papa Francesco nel
messaggio per la
Giornata mondiale di preghiera, di carattere ecumenico,
per la cura del creato,
istituita dal Pontefice il 10 agosto 2015.
Nell’anno del Giubileo straordinario della
misericordia,
Papa Francesco invita a compiere una nuova “opera di
misericordia” verso il creato cominciando a pentirsi del “male che stiamo facendo alla nostra
casa comune” e “dopo un serio esame di coscienza” confessare “i nostri peccati contro il Creatore, contro il creato, contro i nostri fratelli e le nostre sorelle”.
È il “gesto” chiesto da Francesco nel
messaggio per la
Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato che la Chiesa cattolica – in pieno Giubileo – celebra l'1 settembre, in unione con i fratelli e le sorelle ortodossi e con l’adesione di altre Chiese e comunità cristiane.
Il messaggio si conclude con l’indicazione di compiere una “nuova
opera di misericordia” verso il creato: “spirituale” – suggerisce il
Papa – che si può realizzare fermandosi in “contemplazione riconoscente del mondo” e “corporale”, attuando invece “semplici gesti quotidiani nei quali spezziamo la logica della violenza, dello sfruttamento, dell’egoismo” per “costruire un mondo migliore”. “Mi permetto di proporre un complemento ai due tradizionali elenchi di sette opere di misericordia – precisa
Francesco -, aggiungendo a ciascuno la cura della casa comune”.